Sono spesso l’ultimo impiccio prima di bere qualcosa di buono, vanno rapidamente nella spazzatura senza considerare il loro destino perché tanto sono così piccoli che magari non vale la pena capire se possono o meno essere riciclati. Eppure, se sommati, in un anno, scopriamo che sono tanti (e pesanti). E’ importante quindi smistarli bene nella raccolta differenziata.
Vediamo per vario tipo dove devono essere gettati:
tappi in sughero
Sono i tappi tradizionali delle bottiglie di vino e di spumante. Considerati pregiati, consentono di poter invecchiare a lungo i vini lasciando traspirare. A volte possono essere attaccati da microorganismi e danneggiare il vino (quando sa di tappo).
In Italia vengono largamente utilizzati per il vino. In particolare, è raro trovare una bottiglia di pregio che non abbia un tappo di sughero. Nonostante il potenziale problema del sapore di tappo.
Le alternative maggiori sono i tappi in finto sughero (di plastica) oppure in plastica rigida chiara, opzioni che in genere vengono sfruttate la prima da cantine più moderne e per vini di larga diffusione, la seconda decisamente per vini di categoria inferiore.
Il tappo a vite invece rappresenta l’opzione più seguita anche da produttori importanti per vini di elevata qualità ed è diffuso nel resto del mondo ed in Europa perlopiù nei luoghi meno tradizionali (escludendo quindi Italia, Francia, Spagna).
Essenzialmente, il sughero ha consentito oggi di poter conservare vini pregiati per decenni. Inoltre ha più fascino.
Eppure, sono pochi a conservare le bottiglie di vino in cantina a condizioni idonee di temperatura e umidità per anni, tale da giustificare la necessità di utilizzo di questo materiale.
ad ogni modo, dove si butta?
per ASIA Napoli il tappo di sughero va nella raccolta dell’umido / frazione organica.
E questo è dovuto al fatto che si tratta di un materiale organico facilmente compostabile.
Il sughero però è riciclabile. Esistono numerosi oggetti in sughero riciclato. E’ un materiale utilizzabile nell’edilizia.
Inoltre, la quercia da sughero, tipica del Mediterraneo, impiega decenni prima di consentirne la sua raccolta dalla corteccia. Non va sprecato.
Eppure la sua raccolta sfugge ai sistemi di raccolta della nettezza urbana. Grazie ad alcune iniziative di privati esistono dei punti di conferimento: Cooperativa Arti e Mestieri, associazione A Braccia Aperte, associazione Tappo di vino, Amorim Cork.
Alle pagine seguenti potete trovare riferimenti per la raccolta in varie città italiane (principalmente nel Nord Italia). Vi aggiorno appena ottengo informazioni per Napoli.
tappi in sughero finto (plastica)
Questo tipo di tappo è discretamente diffuso in Italia per tappare le bottiglie di vino. Viene in genere utilizzato da cantine di grandi dimensioni, per prodotti a costo non elevato. E’ un materiale che consente una ottima conservazione del vino nel breve periodo e soprattutto non può alterare il vino (non può crescere su questo tappo la muffa che colonizza il sughero).
Si riconosce rispetto al sughero per la tessitura più compatta, il colore omogeneo, l’assenza di friabilità. La faccia a contatto col vino non è macchiata.
E’ prodotto in plastica ed è parte di un imballaggio, va quindi conferito nella plastica. Non sempre però viene prodotto in uno dei polimeri a più facile riciclaggio.
tappi a vite
Al di fuori dei paesi più tradizionali per il vino, come il nostro, è largo l’utilizzo di tappare il vino con il tappo a vite. Si tratta in genere di un tappo in alluminio che si avvita sulla bottiglia. E’ comodo il fatto che non serva un cavatappi per aprirlo. In Italia è di uso frequente nelle bottiglie che vengono aperte e richiuse più volte prima di esaurirne il contenuto, ad esempio le bottiglie di olio e di aceto. Lo si può trovare anche in alcune bottiglie di acqua in vetro.
Poiché il materiale di cui è costituito è alluminio, esso è interamente riciclabile nella raccolta dei metalli o multimateriale.
Si stima che in Italia solo il 50% dei tappi di alluminio venga effettivamente avviato alla raccolta differenziata. Bisogna quindi impegnarsi di più perché non sia gettato attaccato alla bottiglia, come spesso avviene, poiché se ne trascura la sua importanza nel riciclo.
tappi a capsula
Le bottiglie delle passate di pomodoro, le bottiglie in vetro di alcune marche di latte. Soprattutto, i barattoli delle marmellate, delle conserve.
Il tappo a capsula è un tappo con una quota importante di ferro o alluminio e quindi va destinato alla raccolta differenziata dei metalli.
Alcuni di questi tappi sono flip (o clic clac): è una tecnologia venuta negli anni 80 che consente di verificare che il barattolo non è stato manomesso dopo la chiusura avvenuta nello stabilimento. Bisogna premere al centro e non si deve avere riscontro di un suono o movimento di ritorno. Una volta aperto, se richiuso farà sempre un suono o movimento di ritorno dopo aver premuto al centro (clic clac).
tappi a macchinetta o meccanici
E’ un tappo presente sulle bottiglie di acqua a rendere, quelle che si riempiono in casa e si mettono in frigo. Ha una certa diffusione nel mondo delle bottiglie di birra.
Il tappo è ancorato con delle fascette metalliche al collo della bottiglia, ed è costituito da un corpo in plastica o porcellana con una guarnizione.
Ottimo per i vuoti che si riusano, diventa difficile da riciclare una volta che va nella spazzatura. Va staccato dalla bottiglia, anche per consentirne il riciclo del vetro, e separate le parti metalliche (riciclabili) dal resto, che va nell’indifferenziato.
tappi a corona
Sono i classici tappi delle bottiglie di birra, di cola e tante altre bevande in vetro. Al sud inoltre tappano le conserve di pomodoro fatte in casa.
In genere non sono richiudibili una volta aperti.
Anche questi sono in alluminio e quindi perfettamente riciclabili come i tappi a vite.
tappi in plastica
Molto diffusi, tappano le bottiglie di plastica sia di bevande che di altri liquidi.
In genere sono in polietilene (PE) a alta densità (HDPE) (plastica numero 2), oppure in polipropilene (PP) (plastica numero 5).
Vanno quindi conferite nella plastica ed esiste una buona probabilità che vengano realmente riciclati.
Pare sia meglio lasciare il tappo attaccato alla bottiglia per favorirne il riciclo.
In passato ricordo di raccolte tappi finalizzate a progetti benefici, per cui si raccoglievano a parte. Ecco qualche fonte in proposito. Oggi è meno frequente imbattersi in queste iniziative.
E qui invece il riciclo creativo: come costruire oggetti, arredi e tanto altro con i tappi di plastica. Del resto sono mattoncini regolari e colorati, resistenti.
tappi in vetro
Di tanto in tanto è possibile incontrare una bottiglia di vino con un tappo in vetro. Si tratta di una scelta di maggior costo. La cosa migliore che posso suggerire è di conservarli, perché si adattano bene ad altre bottiglie e quindi sono un comodo tappo da riutilizzare numerose volte.
Poiché il riciclo del vetro è piuttosto selettivo (non si riciclano tutti gli oggetti perché sono in vetro ma solo le bottiglie e pochi altri), anche se non sono riuscito a trovare una fonte precisa credo che il loro destino sia comunque il secco indifferenziato (come i bicchieri in vetro rotti).
Bene, è tutto sul riciclo dei tappi.
Nel rimandarvi alla prossima stilla, vi lascio due ultime curiosità sul tappo di sughero.
Come si valuta la qualità di un tappo?
E cosa fare se il vino sa di tappo?
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