Un anno fa abbiamo fatto una bella panoramica sul consumo energetico domestico e sul diretto collegamento tra questo ed il prezzo delle bollette e l’emissione di CO2.
Abbiamo scoperto che il consumo energetico dipende dall’uso di energia elettrica e di gas.
Che gli elettrodomestici hanno una classificazione energetica in base al consumo che producono.
Che rimangono accesi alcuni apparecchi in standby per un anno intero per essere usati pochissime volte, consumando più da standby che in uso.
Che gli alimentatori di pc portatili possono assorbire molta energia se lasciati sempre nella presa anche a carica ultimata.
Che le nuove lampadine a LED consumano il 90% in meno delle vecchie lampadine alogene.
E soprattutto abbiamo scritto tanti consigli utili per organizzare al meglio gli elettrodomestici per evitare consumi inutili a vuoto.
Di seguito la pagina del blog:
https://ecologiacucinaeconomiadomestica.blogspot.com/2019/11/risparmio-energetico-domestico-e.html
Inoltre, per comprendere l’impatto ambientale dei nostri consumi e per confrontare le scelte tra utenze elettriche e a gas abbiamo messo in evidenza queste equivalenze.
Il gas fornito viene misurato in standard metro cubo (smc): 1 smc nella mia bolletta costa 1,06 euro. E 1 smc corrisponde a 10,69 Kilowattore (KWh).
Ad 1 KWh ottenuto dal gas corrisponde l’emissione di 200g di CO2 ed un costo di circa 10 cent.
L’energia elettrica fornita viene misurata in KWh. Il prezzo a casa mia dipende dalle fasce orarie: F1 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19) costa 10 cent al KWh, F2 e F3 (dalle 19 alle 8 tutti i giorni ed il sabato, la domenica ed i giorni festivi) costa 6 cent al KWh.
L’impatto dell’energia elettrica sull’emissione di CO2 dipende dal fornitore: chi può autoprodurla con fonti rinnovabili oppure si approvigiona di sola energia elettrica da fonti rinnovabili, non ha emissioni significative. Il resto della popolazione deve controllare il proprio fornitore. Nel mix energetico nazionale (2018) 1KWh di energia elettrica produce 307g di CO2.
Bisogna sottolineare che il prezzo delle forniture è molto variabile e vi suggerisco quindi di verificare nell’ultima bolletta il costo reale che avete affrontato per poter fare correttamente le valutazioni che seguiranno.
Personalmente ho scoperto di pagare il gas molto caro, ma d’altra parte ogni alternativa prevede offerte vantaggiosissime per un periodo limitato di tempo (in genere 1-2 anni).
Adesso iniziamo un viaggio, per varie stanze della casa, per vedere nel dettaglio come risparmiare energia elettrica o gas facendo funzionare al meglio gli elettrodomestici presenti o scegliendo di acquistare quelli più funzionali.
Partiamo dunque dalla cucina.
FRIGORIFERO
Il frigorifero è l’elettrodomestico che consuma più energia elettrica della casa.
Ingombrante, sempre accesso, consente però di mangiare sano e di conservare i cibi a lungo, riducendo quindi lo spreco alimentare.
Quanto consuma dipende strettamente dalle dimensioni, dalla classe energetica e da come lo usiamo.
Un buon frigorifero di medie dimensioni (250-300 L, freezer incluso) di circa 10 anni di vita (classe A+) incide per circa 50€ all’anno sulla bolletta (intorno al 20% della spesa per l’energia). Per confronto un frigorifero A+++ consuma la metà.
Chi vuole controllare i consumi del frigorifero di casa propria può fare come indicato a questa pagina: occorre dotarsi di un apparecchietto misuratore di corrente.
https://www.trialcom.it/quanto-consuma-un-frigorifero.html
Come ridurre i consumi del frigorifero?
Acquistando il frigorifero più adatto alle nostre esigenze.
Quanto più è grande, tanto più consuma. Le dimensioni devono essere proporzionate al nucleo familiare.
Tendenzialmente una famiglia piccola e media (da 2 a 4 persone) va bene con un frigorifero (e freezer) di 250 litri di capacità.
Avere un frigorifero di 100 litri maggiore significa consumare il 20% di energia in più.
Soprattutto, un frigorifero ben tenuto dura anche 15-20 anni. E’ bene quindi investire una cifra più alta per comprarne uno di qualità ed a basso consumo energetico (classe A+++): nel corso degli anni risparmieremo dalla bolletta più della differenza che avremo speso per comprarlo.
https://www.energialeggera.it/blog/quello-che-non-ti-aspetti-sul-consumo-frigorifero
Utilizzandolo nel modo migliore:
Non bisogna riporre in frigorifero pietanze calde, ma occorre che raggiungano prima la temperatura ambiente.
L’ingresso in frigo di un prodotto caldo ha due effetti negativi: alza la temperatura del frigo intero, danneggiando i cibi adiacenti, e determina un maggiore bisogno di energia per raffreddare il frigo e portarlo di nuovo alla temperatura precedente.
https://energit.it/quanto-consuma-un-frigorifero/
Evitare di tenerlo troppo pieno. Ci sono prodotti che nei mesi invernali possono rimanere fuori (patate, frutta, bibite). Più è pieno più occorre energia per raffreddare.
Utile anche aprirlo il meno possibile e per il minor tempo.
Tenendo la temperatura corretta: la manopola nel frigorifero non ci dice i gradi che imposterà ma la potenza: 1 non corrisponde a 1 grado centigrado ma al minimo della potenza.
Di norma va bene un valore intermedio ma per conoscere la potenza giusta bisogna mettere un termometro nel frigorifero e leggere la temperatura, quindi aggiustare la potenza riducendola finché non si ottiene il rendimento giusto con la potenza minore. Può anche essere necessario modificarla a seconda dello stato di pienezza del frigorifero.
La temperatura corretta di conservazione è compresa tra 4 e 6 gradi centigradi.
https://www.hoover.it/it_IT/blog/-/post/termostato-frigorifero-come-funziona
Posizionando i cibi nel modo corretto tra i ripiani. Questo determina la corretta conservazione degli alimenti che, oltre a durare per più tempo, sono più sani.
Bisogna evitare contatti o gocciolamenti tra cibi diversi.
La temperatura del frigo non è omogenea ma tende ad essere più fredda in basso e calda in alto.
Per questo gli alimenti crudi è bene stiano più al freddo in basso e quelli cotti in alto.
Il cassetto in basso mantiene una temperatura leggermente maggiore ed è idoneo per frutta e verdura.
Ecco qui un breve e chiaro video su come utilizzare correttamente il frigorifero:
https://www.youtube.com/watch?v=AyvHIWTM5F4
Posizionandolo nel modo corretto
Il frigorifero serve a tenere i cibi al freddo. Quindi per facilitarne il lavoro deve stare lontano da fonti di calore, quali fuochi, forno e termosifoni, e dall’irradiazione solare diretta.
E’ bene che abbia uno spazio di almeno di 10 cm alle spalle (ma anche di più se possibile), contro il muro, dove l’impianto possa ventilarsi in maniera adeguata e disperdere il calore del motore.
Facendo la corretta manutenzione
Periodicamente frigorifero e freezer vanno svuotati, sbrinati, puliti.
Io lo faccio una volta all’anno, nel periodo estivo, quando non sono presente in casa per un paio di settimane.
In quel periodo lo svuoto e lo tengo spento in modo da non farlo lavorare inutilmente per tenere freddi prodotti che non consumo.
https://generazione850euro.it/frigorifero-ridurre-i-consumi-per-risparmiare-sulla-bolletta/
https://latop10.it/quanto-consuma-un-frigorifero/
Perché il frigorifero non va acceso appena è stato consegnato e bisogna aspettare una giornata?
Il frigorifero ha un motore, che contiene dell’olio, e un circuito con del gas refrigerante.
In condizioni d’uso il frigorifero è stazionario e le due componenti sono separate.
In fase di trasporto il frigorifero può venire coricato su un lato diverso rispetto a quello di utilizzo e le due componenti possono miscelarsi.
Per evitare di danneggiare il circuito del gas occorre aspettare del tempo che le parti si separino (che l’olio precipiti verso il basso ed il circuito in alto del gas contenga solo quest’ultimo, più leggero). Questo processo richiede alcune ore e quindi per sicurezza non si accende prima di 12 ore dalla messa in posizione definitiva.
https://blog.liebherr.com/frigoriferi-congelatori/it/come-funziona-un-frigorifero/
COTTURA DEI CIBI
FORNO, FORNO A MICROONDE, PIANO COTTURA, PENTOLA A PRESSIONE
Questi strumenti servono tutti allo stesso scopo, cioè a cuocere i cibi. E’ giusto quindi fare prima qualche considerazione generale guardandoli contemporaneamente e poi approfondirli singolarmente: fanno tutti la medesima cosa ma ciascuno è meglio per delle specifiche esigenze.
La pentola a pressione, oltre a dare delle caratteristiche proprie di cottura, consente di dimezzare il tempo di numerose preparazioni: stufati, risotti e soprattutto legumi.
Quindi andrebbe utilizzata senza timori giacché consentendo un risparmio del 50% è in assoluto tra i mezzi più efficienti nel risparmio energetico.
Anche il forno a microonde, conosciuto dai più come strumento comodo e rapido per riscaldare le vivande, in realtà può cucinare in maniera eccellente: consente la cottura al vapore in tempi rapidi, cottura ideale per tutte le verdure da cucinare in maniera sana, preferibile alla lessatura in acqua bollente.
il forno tradizionale consente di cucinare grandi teglie e soprattutto preparazioni imbattibili sul piano del gusto. Usiamolo bene però.
Il forno a gas è quasi scomparso rispetto al forno elettrico. Se il primo può vantare cotture rapide e risparmio energetico, il secondo è più sicuro, più facile da usare e più omogeneo nelle preparazioni, quindi molto più diffuso. Inoltre, con la funzione ventilata consente una cottura più rapida e quindi di ridurre i tempi di accensione della resistenza, responsabile del consumo.
Le istruzioni per risparmiare sono semplici: ridurre il tempo del preriscaldamento, ridurre al minimo le aperture della porta e spegnere il forno un po’ prima del termine della cottura: il forno manterrà infatti la temperatura presente per almeno 10-15 minuti e questo consentirà di ultimare la cottura risparmiando.
Anche il forno è un elettrodomestico: quando lo compriamo badiamo alla classe energetica e privilegiamo la migliore. Peraltro è tra i più energivori della casa, insieme al frigorifero ed alla lavatrice.
https://energit.it/5-consigli-su-come-risparmiare-energia-in-cucina/
Quando si usa il forno tradizionale, la temperatura giusta è fondamentale. Non solo perché altrimenti non si ottiene la cottura desiderata, ma anche perché variare da 180 a 200 gradi centigradi può comportare un incremento del consumo del 50%!
https://www.metamer.it/blog/cucinare-a-risparmio-energetico-ecco-come-fare/
Qui una messa a confronto tra forno elettrico e forno a gas:
https://www.casadivita.despar.it/forno-elettrico-forno-gas/
Una versione più potente del forno ventilato è il forno a convezione. Ma il suo uso in ambito domestico è poco diffuso:
https://www.likecasa.it/forno-a-convenzione/1189
Non tutti i cibi si prestano alla cottura col forno ventilato: i lievitati si avvantaggiano del forno statico, mentre il forno ventilato consente di far venire croste croccanti alle patate. Qui istruzioni di Benedetta Rossi su come usarne in maniera opportuna le varie funzioni:
https://www.fattoincasadabenedetta.it/forno-statico-e-ventilato-come-usare-e-regolare-il-forno/
Il forno a microonde è entrato nelle case degli Italiani, direi a partire dai primi anni Novanta.
E’ stato a torto osteggiato, preso di mira da una serie di bufale sul rischio nell’uso che non potevano trovare rapida sconfessione in epoca pre internet.
Ancora oggi, dopo 30 anni di diffusione e uso in Italia, Dario Bressanini ha dovuto scrivere 3 articoli sul suo blog per spiegarne l’utilizzo e l’inconsistenza delle bufale sul suo conto.
Eccoli qui:
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/05/19/emissioni-da-microonde-2/
Impariamo quindi che l’uso di microonde agisce riscaldando le particelle d’acqua presenti negli alimenti, e così avviene la cottura.
Non si superano i 100 gradi e questo spiega le caratteristiche di cottura, per cui differisce sempre dal forno tradizionale.
Come usare al meglio il fornetto?
Come dicevamo prima, non serve certo solo a riscaldare la cena o il latte la mattina.
Scongela rapidamente.
Può sostituire la cottura per bollitura in pentola (lessare) e soprattutto può effettuare la cottura al vapore. Tutto questo con minimo uso di pentolame ed in tempi molto rapidi, mantenendo alte le doti nutrizionali e organolettiche degli alimenti.
Cuoce cotture tradizionali del forno, se abbinato alla funzione grill.
https://ricette.donnamoderna.com/idee-in-cucina/microonde-come-usarlo
https://www.fattoincasadabenedetta.it/usare-il-microonde/
Che risparmio consente di ottenere?
Il forno a microonde cuoce assorbendo meno KWh del forno tradizionale e soprattutto per tempi nettamente inferiori (meno della metà).
Ma attenzione: la funzione grill si fonda su una resistenza al pari del forno tradizionale (e quindi con lo stesso consumo) e le cotture combinate necessitano di entrambi i sistemi (e quindi i consumi).
Rimane comunque breve il tempo di utilizzo.
https://taglialabolletta.it/come-scegliere-un-forno-a-micro-onde/
https://energit.it/come-risparmiare-energia-con-il-microonde/
https://www.energialeggera.it/blog/consumo-elettrodomestici-quello-che-non-ti-aspetti
Il forno a microonde non ha una etichetta energetica, perché si interviene nell’uso sempre nella scelta della potenza erogata.
In fase di cottura con pentole sui fuochi, non dimentichiamo mai di usare il coperchio (se non diversamente indicato), per risparmiare tempo di cottura.
Dario Bressanini ha dato delle preziose indicazioni sulla cottura della pasta.
Pensavo, fino a quando ho letto questo articolo, che per cuocere bene la pasta occorresse che la pentola fosse in costante ebollizione e che la pasta venisse mescolata ripetutamente.
Come insegna il chimico divulgatore, la temperatura di cottura della pasta non è 100 gradi centigradi, ma pressapoco intorno a 80 gradi per avere un risultato nello stesso tempo del tempo indicato sul pacco di pasta.
Basta quindi portare l’acqua a ebollizione, calare la pasta, muoverla un po’, spegnere la fiamma, coprire con il coperchio e aspettare il tempo di cottura indicato (giusto un minuto in più per sicurezza). Scolate la pasta e assaggiatela: avrà esattamente lo stesso sapore e la stessa consistenza della cottura tradizionale.
E avremo risparmiato 10 minuti di gas acceso a fuoco almeno moderato.
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/02/07/la-cottura-della-pasta/
Un mito da sfatare è che la pasta in montagna non venga bene perché la temperatura di ebollizione dell’acqua varia con la pressione atmosferica (e quindi con l’altitudine).
Ma l’effetto di questo fenomeno determina un abbassamento di circa 3 gradi ogni 1000 metri di quota.
Molto poco per le esperienze che siamo soliti fare in vacanza, dove invece abbiamo pentole e fuochi di fortuna e questo più spesso giustifica i risultati diversi dalla cucina di casa.
https://www.vialattea.net/content/2302/
Veniamo quindi al piano cottura.
Quanto consumano precisamente i fuochi che usiamo?
Quanto gas occorre per fare il caffè con la moka?
E quanto per la genovese o il ragù, che notoriamente passano ore e ore sui fuochi (se non si intende usare una molto più ragionevole pentola a pressione)?
In genere ci sono 2 o 4 fuochi (o bruciatori), dipende dalle dimensioni della cucina.
In genere questi sono piccolo, medio e grande.
E allo stesso modo, la forza della fiamma può essere lieve, moderata e forte.
A fiamma forte, il fuoco piccolo consuma 1 KWh, quello medio 1,65 KWh, quello grande 3 KWh.
A fiamma moderata questi consumi si dimezzano, e diventano circa 1/3 quando la fiamma è lieve (al minimo).
Al massimo della potenza, il consumo è di circa 7 KWh.
http://www.risparmiare-energia.com/quanto-gas-consuma-un-fornello/
https://www.miele.com/pmedia/ZGA/TX3587/7174980-000-04_7174980-04.pdf
Il caffè con la Moka richiederà 7 minuti (macchinetta da due tazze) per un fuoco piccolo al minimo della fiamma: quindi 0,035 KWh.
Il ragù o la genovese cuoceranno per 3 ore con il fuoco grande al minimo: 3 KWh.
Dobbiamo fare delle equivalenze:
1 smc di gas rende 10,69 KWh come il gas consumato per tre ore per il ragù ha liberato 3 KWh: è stato necessario bruciare 0,28 smc di gas al prezzo di circa 30 cent.
Molto più irrisorio il consumo per il caffè: 0,035 KWh hanno chiesto 0,003 smc di gas ad un costo inferiore a 1 centesimo.
Le piastre elettriche sono dimensionate e regolabili in modo analogo.
Soprattutto, le piastre a induzione sono le più efficienti tra quelle elettriche.
Sfruttano il principio dell’induzione elettromagnetica: il piano cottura è liscio e solo il fondo della pentola (apposita) si riscalderà consentendo la cottura dei cibi.
Il rendimento è molto alto (il doppio del fuoco a gas), sono belli e sicuri (non ci si può scottare mettendo la mano sul fornello), facili da pulire.
https://www.energialeggera.it/blog/piani-cottura-a-induzione-o-a-gas-dove-si-risparmia
Conviene avere un piano cottura a gas oppure elettrico?
Dipende dal prezzo del gas.
Come abbiamo visto all’inizio, 1 KWh di energia ottenuto dal gas io lo pago 10 cent contro gli 8 medi di quello elettrico.
A parità di consumo le emissioni di CO2 del gas sono invece i due terzi di quelle generate dall’elettricità in Italia.
Ma la resa di 1 KWh ottenuto dalla combustione del gas equivale quella ottenuta da una piastra induzione?
No.
Gran parte della resa del fuoco a gas viene dissipata in calore ambiente (circa il 60%), diversamente la piastra a induzione la convoglia per la maggior parte all’interno della pentola (dissipando solo il 15%).
Quindi lo sforzo energetico del gas è circa il doppio di quello elettrico.
Alle condizioni della mia bolletta, è più conveniente utilizzare le piastre a induzione nella cucina di casa.
Se inoltre si dispone di una fonte di energia elettrica autoprodotta, il vantaggio cresce per ovvi motivi.
Inoltre, il rendimento di circa il doppio rispetto alla cucina a gas ne abbassa le necessità energetiche in assoluto. Se per 1KWh di energia per cucinare ho bisogno di bruciare l’equivalente di 2KWh di gas, l’emissione di CO2 si raddoppia da 200 a 400g di CO2.
Con i fuochi a induzione, il decremento di rendimento è inferiore al 15%. da 307 a 345g di CO2 circa.
E’ quindi una cucina a maggiore rendimento e a impatto ambientale inferiore.
https://www.electrolux.it/inductionfriends-blog/risparmio_energetico/
https://lamiacasaelettrica.com/piano-cottura-induzione-consumi/
Non è l’unico vantaggio: il tempo di cottura si dimezza e non si dissipa calore inutilmente nell’ambiente circostante (che fa soffrire molto d’estate).
Torniamo al nostro ragù e facciamo un confronto: pentola tradizionale, fornello tradizionale, al minimo per 3 ore di cottura richiede 3 KWh di energia da gas.
Se cambiamo solo il piano di cottura, da gas a induzione, la richiesta diminuisce a 1,5 KWh.
Se usiamo la pentola a pressione, il tempo di cottura si dimezza, per una richiesta energetica di 0,75 KWh.
Una riduzione dei consumi del 75%!
Ecco quindi che un approccio scientifico e l’efficientamento energetico consentono di trasformare radicalmente un gesto quotidiano per tutti, con vantaggi economici ed ambientali davvero significativi.
Le piastre a induzione hanno però un inconveniente rispetto al gas: quello di assorbire fino a 3,6 KWh di energia elettrica in fase di uso: significa richiedere un adeguamento del contratto elettrico, magari portandolo ad un picco di potenza impegnata di 4,5 KW, e questo può avere delle ripercussioni negative sulla bolletta.
Orientativamente c’è un costo di adeguamento di circa 128€ ed un incremento della quota fissa della tariffa annua di 35€.
https://taglialabolletta.it/quanto-costa-passare-da-3-a-45-o-6-kw-di-potenza/
L’uso di piastre a induzione è quindi fortemente raccomandato a chi può autoprodurre la propria energia elettrica (almeno in parte con i pannelli solari fotovoltaici), oppure a chi può combinarla con altri efficientamenti energetici della casa di cui parleremo prossimamente (acqua calda da pannelli solari termici, riscaldamento con pompe di calore), per cui si può fare a meno della fornitura del gas.
In questo caso, oltre al vantaggio dovuto all’efficientamento energetico (per ottenere gli stessi servizi necessito di meno energia), c’è anche quello di eliminare i costi fissi di una fornitura, che in genere ammontano alla metà del prezzo in bolletta (se scrivo che in un anno ho speso 115€ di gas perché ne ho consumati 115 smc circa, ho pagato però in bolletta quasi il doppio, dovuto alle voci spesa per la distribuzione e il trasporto, per la gestione del contatore, per gli oneri di sistema, imposte etc).
Ci sono comunque delle situazioni dove è sempre conveniente avere le piastre a induzione: in una piccola casa del sud senza riscaldamento a termosifoni, oppure poco abitata, come una foresteria, una casa data in affitto, una casa vacanza.
L’utenza elettrica è necessaria, ma si può evitare di avere la fornitura del gas (nelle case estive non c’è riscaldamento e un piccolo scaldino elettrico è sufficiente per l’acqua calda).
Per un uso saltuario, peraltro di una cucina sottodimensionata, l’impatto economico è trascurabile, e se ne può avere indietro il vantaggio di una cucina più facile da gestire, più sicura, e che d’estate non diventa un forno quando si sta vicino ai fornelli.
PENTOLA A PRESSIONE
Funziona in modo molto semplice: in pentola normale la cottura avviene in acqua a 100 gradi. In pentola a pressione l’aumento della pressione fa sì che l’acqua bolla a una temperatura più alta, circa 120 gradi. Questo consente di ridurre i tempi di cottura (dimezzandoli) e anche di mantenere più inalterate certe caratteristiche nutritive e organolettiche (da cui gli apprezzamenti per la qualità degli alimenti che cuoce).
Naturalmente, occorre rispettare le istruzioni d’uso: usare la fiamma forte fino al raggiungimento dello sfiato di vapore dalla valvola, quindi prendere il tempo e ridurre la fiamma al minimo, passando dal fuoco più grande ad uno medio.
Ma la regola più importante è a fine cottura: non si può aprire la pentola senza prima provvedere a sfiatare il vapore presente, sollevando la valvola e portando la pentola a condizioni normali di pressione. Un gesto naturale e automatico, vista la chiusura ermetica della pentola e la presenza dello sfiato, che dura pochi secondi.
Eventualmente, al termine della cottura si può lasciare cuocere un po’ ancora senza coperchio per asciugare un sugo o anche per “arruscare” le pietanze.
https://www.alimentipedia.it/pentola-pressione.html
https://www.ideegreen.it/cottura-a-pressione-vantaggi-64610.html
https://www.okspot.net/cucina/pentola-a-pressione-vantaggi-modelli/
Trovo anche molto comodo il fatto che non richieda di controllare i cibi in cottura: una volta impostato il timer, come per il forno, si può badare ad altro e tornare vicino alla pentola allo scadere del tempo di cottura.
Ecco un bel video che ci insegna a usare la pentola a pressione:
https://www.youtube.com/watch?v=NjEFO-eQwGI
LAVASTOVIGLIE
Questo elettrodomestico non serve a cucinare ma a lavare i piatti, le pentole, le posate, i bicchieri ed il resto che si usa in cucina.
Non tutti ne fanno uso: ha un costo di acquisto non indifferente, richiede spazio.
Non è necessario, i piatti si possono lavare a mano. Specie chi vive da solo può essere poco motivato a dotarsene.
Si tratta però di un grande aiuto e di una grande comodità in cucina.
Anche se aggiunge un consumo elettrico alla casa, può lavare con efficienza facendoci risparmiare tempo, che è la cosa più preziosa che abbiamo, e acqua.
La mia lavastoviglie è un modello piccolo (45cm di larghezza), del 2013, da 9 coperti, classe A+.
Per una casa abitata da 2 persone viene usata circa 2 volte a settimana.
Consuma 9 litri d’acqua per lavaggio e 0,78 KWh per ciclo (economico).
https://www.bytecno.it/bosch-sps50e38eu-lavastoviglie.html#product-detail
Oggi esistono modelli di classe A+++ da considerare per il prossimo acquisto.
Utile per fare una comparazione al fine dell’efficienza energetico tenere sempre d’occhio il sito topten:
Come usarla al meglio?
Rispetto al lavaggio manuale, ci farà risparmiare acqua.
Quanta acqua? Per una lavastoviglie di medie dimensioni il consumo si attesta sui 12-14 litri per lavaggio, contro i 50 di un lavaggio a mano!
Si riducono quindi di un terzo i consumi di acqua.
https://www.magnaromagna.it/quanto-consuma-una-lavastoviglie-guida-acquisto-e-calcolatori/
Per evitare sprechi energetici, occorre posizionare in modo corretto le stoviglie, farla lavorare a pieno carico e soprattutto con il programma a risparmio energetico.
Fare la corretta manutenzione con la pulizia del filtro.
https://sceltalavastoviglie.it/guida/classe-energetica-lavastoviglie-quanto-consuma/
https://www.meiko.it/it/meiko-nella-pratica/blog/quanto-consuma-una-lavastoviglie/
Ma per cosa consuma energia elettrica?
Saremmo portati a pensare per muovere l’acqua e quei bastoni rotanti che diffondono i getti su tutte le stoviglie. Sicuramente sono parte del consumo, ma la cosa che fa consumare di più è il riscaldamento dell’acqua.
http://www.risparmiare-energia.com/consumo-lavastoviglie-kwh-acqua-annuo-classe-a/
https://sosutenze.it/quanto-consuma-una-lavastoviglie/
Sono poco diffusi, ma esistono elettrodomestici in grado di ricevere non solo acqua fredda ma anche acqua calda.
E l’acqua calda può essere ottenuta facilmente e efficientemente da un pannello solare termico..
E questo è un punto che affronteremo prossimamente, perché questa voce di consumo è la stessa della lavatrice.
https://luce-gas.it/guida/efficienza-energetica/lavatrice-acqua-calda
Per ultimo, si può profittare dell’avvio della lavastoviglie per cucinare.
Se c’è un po’ di spazio si mette un barattolo ben chiuso con gli ingredienti che cuoceranno lentamente con il calore del lavaggio.
Un esempio? Zucchine al curry alla pagina sotto.
Lisa Casali ha scritto un libro di ricette per cucinare in lavastoviglie.
https://www.tuttogreen.it/come-cucinare-in-lavastoviglie-lisa-casali/
Bene, abbiamo parlato dei maggiori consumi energetici in cucina e abbiamo imparato moltissimi insegnamenti per gestire al meglio il frigorifero e la cottura degli alimenti con risvolti molto significativi sia da un punto di vista salutare che economico.
Inoltre, quando compriamo un elettrodomestico o una cucina, facciamo un investimento che durerà anni, decenni, e per questo occorre preferire le soluzioni più efficienti.
Affronteremo poi tanti piccoli strumenti, come il bollitore elettrico, il tostapane, il mixer etc che hanno un uso molto saltuario ma sono presenti in tutte le cucine.
Un buon inizio anno a tutti!
Nessun commento:
Posta un commento