Indubbiamente, uno dei frutti più conosciuti.
Anche se da bambini impariamo che le mele possono essere rosse, gialle e verdi, ne esistono migliaia di varietà.
Inoltre, sono disponibili tutto l’anno. Ma quando maturano?
Vediamo insieme.
Il melo origina dall’Asia centrale ed il consumo dei suoi frutti si diffonde nel Neolitico (cioè dal 10.000 al 3.500 a.C.).
La mela è il frutto più diffuso e mangiato in Europa: ne consumiamo in media 20kg all’anno a testa.
Preferibilmente cruda, come ogni frutto, in realtà si presta molto a preparazioni cotte dolci (torta di mele) ma anche di supporto a sughi salati.
https://www.alimentipedia.it/mela.html
http://www.benessere.com/dietetica/arg00/proprieta_mela.htm
Numerosi i riferimenti culturali: da Adamo ed Eva, alla leggendaria isola delle mele Avalon, a Biancaneve, Guglielmo Tell e Isaac Newton.
Ma soprattutto “Una mela al giorno leva il medico di torno”. Ed è traducibile anche in altre lingue.
In effetti è indubbiamente benefica e ad ampia disponibilità.
https://ilfattoalimentare.it/mela-georgofili.html
https://www.basko.it/p/la-mela-il-frutto-proibito-dalle-mille-virtu/
Nei fumetti e nei cartoni animati di Walt Disney compare la tradizione che i bambini portano una mela alla maestra.
Di origine scandinava, si diffuse negli Stati Uniti d’America con il valore simbolico che una persona, per quanto povera, potesse offrire comunque qualcosa di valore (salutare) al proprio insegnante in segno di rispetto.
La mela fa bene.
Anzitutto, ha un potere saziante non indifferente, a fronte di un ridotto potere calorico.
Contiene fibra, tra cui la pectina, cui si deve il potere saziante. Questa è soprattutto presente nella buccia, che va mangiata, dopo essere stata accuratamente sciacquata.
Inoltre, ha proprietà ipocolesterolemizzanti.
https://smartfood.ieo.it/alimenti/mele/
In Europa i maggiori produttori di mele sono l’Italia, la Francia e la Polonia.
Nel Mondo, la Cina e gli Stati Uniti.
https://www.freshplaza.it/article/4082149/i-10-maggiori-esportatori-di-mele-al-mondo/
In Italia, da padrone la fanno le provincie di Trento e Bolzano, che da sole producono più del 50% del totale.
Seguono Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia e Campania.
Fino al 9% delle mele prodotte in Italia vengono da agricoltura biologica.
Qui un riferimento bibliografico di livello enciclopedico sulla mela.
https://www.colturaecultura.it/content/melo-nel-mondo
Ma veniamo ad una considerazione importante: le mele sono in vendita tutto l’anno. Come è possibile?
Il periodo di maturazione è tardo estivo inizio autunnale, cui segue la raccolta da agosto a ottobre.
Alcune varietà sono precoci e disponibili solo da agosto ad ottobre. Molte sono disponibili per tutto l’autunno e l’inverno.
Soprattutto, le principali varietà di consumo hanno un lungo periodo di conservazione, anche di 6 mesi. Ecco perché anche in primavera sono buone e disponibili.
Nel complesso il periodo ideale di consumo delle mele incomincia a fine agosto e dura fino alla primavera inoltrata.
https://www.bio-suisse.ch/media/it/heldendernatur/saisonkalender_i.pdf
Ed eccoci al punto più importante. Vediamo le caratteristiche delle varietà di mele più disponibili:
Varianti a buccia rossa:
Mela Annurca: rossa, piccola, tipica della Campania. La mela annurca viene prodotta in più parti della regione ma le zone più importanti sono Giugliano e Sant’Agata dei Goti. La particolarità di questa mela è che viene raccolta a settembre ma fatta maturare a terra. Pertanto il suo periodo di consumo inizia alla fine dell’anno e prosegue per tutto l’inverno fino alla primavera.
http://www.quicampania.it/prodotti-tipici/mela-annurca.html
Mela Rosa dei Monti Sibillini
Mela Braeburn
Mela Campanina
Mela Fuji dal Giappone, la mela più coltivata al mondo, in Italia viene coltivata in pianura. E’ una varietà autunnale e a lunga conservazione, dunque disponibile dall’autunno alla primavera.
Mela Royal Gala dalla Nuova Zelanda è una varietà estiva ma di buona conservazione, dunque disponibile per tutto l’autunno e l’inverno.
Mela Red / Stark Delicious la mela di Biancaneve, tipica dell’arco alpino. E’ una varietà autunnale e a lunga conservazione, dunque disponibile dall’autunno alla primavera.
Mela Pink Lady dall’Australia, una varietà recente (anni 70), di tipo autunnale.
Varianti a buccia gialla:
Mela Golden Delicious di origine americana, è la più coltivata in Italia, in particolare in Trentino Alto Adige e in Valtellina. E’ una varietà autunnale e a lunga conservazione, dunque disponibile dall’autunno alla primavera.
Mela Renetta antica e Francese, anch’essa è perlopiù coltivata al nord e ben si adatta alla preparazione dei dolci. E’ una varietà autunnale e a lunga conservazione, dunque disponibile dall’autunno alla primavera.
Varianti a buccia verde:
Granny Smith anch’essa australiana, ma risale all’inizio del Novecento. Ha un sapore acidulo molto netto ed ha un basso contenuto di zuccheri, e per questo viene spesso associata alla dieta dei diabetici. E’ una varietà autunnale e a lunga conservazione, dunque disponibile dall’autunno alla primavera.
https://fruittechgambettola.wordpress.com/2015/09/07/la-stagione-delle-mele/
https://www.ilcuocoincamicia.com/mele-autunnali/
http://gazzagolosa.gazzetta.it/2013/10/29/mele-guida-alle-varieta/
https://biosuedtirol.com/it/mele
https://www.noisiamoagricoltura.com/varieta-di-mele/
https://www.dissapore.com/cucina/varieta-di-mele/
Le mele più coltivate in Italia: Golden delicious (anche 1 milione di tonnellate) nettamente la prima, seguita da Gala, Red delicious, Fuji, Granny Smith e Pink Lady. Più indietro la Annurca, con circa 40.000 tonnellate.
Come si conservano le mele?
Il fatto che siano disponibili e buone per oltre 9 mesi all’anno dipende, oltre che dalla stagionalità delle varietà, sopratutto dalla loro eccellente capacità di conservazione.
Possono quindi tranquillamente rimanere un paio di settimane in cucina dopo l’acquisto, magari al centro della tavola in un bel piatto.
In alternativa, possono stare più a lungo in un ambiente fresco e buio, come una cantina o il frigorifero.
Ma è meglio tenerle lontane dalle banane e dalle patate, che possono risentire del loro rilascio di etilene, causandone rapida maturazione.
https://fooby.ch/it/cuciniamo/dizionario-del-cibo/Mele.html?startAuto1=0
Le mele oltre al consumo da crudo si prestano a tante preparazioni, innanzitutto dolci, tante sono le varietà di torte con le mele come base, tra strudel e crostate.
Poi esistono preparazioni dal potere guaritivo, magari antichi rimedi per la stipsi o per alleviare i sintomi del raffreddore. Le mele cotte. Onestamente da bambino le trovavo insopportabili.
https://www.lacucinaitaliana.it/tutorial/i-consigli/ricetta-mela-cotta-perfetta/?refresh_ce=
https://www.cookist.it/guida-alle-mele-le-varieta-piu-importanti-e-come-usarle-in-cucina/
Inoltre possono adattarsi a preparazioni salate, anzitutto insalate e contorni, ma anche come sughi, come nella tradizione anglosassone in accompagnamento alla carne, o persino di primi piatti.
Alcuni infatti aggiungono alla Genovese napoletana una mela annurca.
https://www.lucianopignataro.it/a/ricetta-spaghetti-mele-e-cipolle/101620/
E qui qualche aiuto per chi vuole approcciare la coltivazione del melo. E’ una pianta facente parte della famiglia delle rosacee, e quello che noi mangiamo non è in realtà il frutto della pianta ma è un falso frutto.
https://www.casaegiardino.it/giardinaggio/piante/melo-coltivazione.php
https://www.agraria.org/coltivazioniarboree/melo.htm
https://www.giardinaggio.it/frutteto/melo/melo.asp
Come abbiamo visto all’inizio, tanti sono i riferimenti culturali alla mela, anche nella popart e nei giorni nostri.
Non dimentichiamo infatti il nome della Apple computer, oppure il soprannome di New York, la grande Mela.
Infine, la prima discoteca di Napoli. Piccola ed elegante, venne aperta nel 1967 e si chiama “la Mela”.
http://www.serateanapoli.it/locations/la-mela-napoli-exclusive-club/
Bene, vi lascio con un classico Walt Disney: Paperino, coltivatore di mele, alle prese con Cip e Ciop.
Chissà che non abbia aiutato i bambini a gradire le mele, facendo contenti i genitori.
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