Cari tutti,
il tema del mese ci tiene fuori dalla cucina di casa.
Agosto è un buon periodo per approcciare una problematica strettamente connessa con l’ecologia: l’eccesso di emissioni di anidride carbonica (CO2) dovuto ai trasporti.
E’ uso di tutti noi ad agosto andare in vacanza. Quando eravamo piccoli c’era la villeggiatura, oggi è più facile fare un viaggio, che dura sicuramente meno, ma che ci porta più lontano.
Sappiamo che la Terra sta andando incontro ad un riscaldamento globale.
Effetti ne sono l’aumento delle temperature medie, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare, l’intensificazione di fenomeni meteorologici estremi.
Questo riscaldamento dipende molto dall’incremento di gas serra (greenhouse gas, in inglese) nell’atmosfera terrestre, che ne amplifica l’effetto serra.
Tra i gas che stanno incrementando, molti sono di origine antropica. E tra questi, uno dei più significativi è l’anidride carbonica (CO2).
Molta attenzione oggi, tra organi di governo e opinione pubblica, è posta nel mondo proprio verso il contenimento dell’emissione di CO2.
Come sempre, il contributo di ognuno di noi, apparentemente insignificante, quando sommato diventa in realtà il più valido.
Di conseguenza, è certamente importante ridurla, nelle azioni che ci riguardano. Questo aspetto può essere più difficile da cogliere.
Come possiamo infatti ridurre la CO2? Cosa la immette in atmosfera? La combustione di carburanti fossili, tra cui carbone, petrolio, gas naturale. Per uso industriale, per produzione di energia elettrica, entità distanti dalla nostra vita quotidiana.
Per il riscaldamento delle case, dell’acqua, cosa che ci tocca più da vicino.
Ma un contributo molto importante lo danno i trasporti, attraverso la combustione di carburante per muovere gli aerei, le navi, i treni, i camion, le auto.
Tutti gli oggetti che usiamo, i cibi che mangiamo, i libri che leggiamo, viaggiano.
Soprattutto, siamo noi a muoverci. Ogni giorno.
Per andare a lavoro, per uscire la sera, per andare a trovare i nostri cari o portarli in giro.
Per andare in vacanza, per viaggi di lavoro.
L’agenzia europea per l’ambiente, ente dell’UE che monitora le condizioni ambientali europee, ci informa che dal 1990 al 2016 l’UE ha incrementato le emissioni di CO2 dovute ai trasporti del 26%.
La quota dovuta ai trasporti rappresenta inoltre il 27% del totale delle emissioni.
E’ anche interessante leggere che il 72,1% proviene dal trasporto su strada, il 13,6% dal trasporto marittimo, il 13,3% da quello aereo ed il restante (l’1%) da altri mezzi, tra cui ferrovie e metropolitane.
Peraltro, questo dato è in controtendenza rispetto alle restanti fonti di emissione. L’UE, complessivamente, dal 1990 al 2017 ha diminuito le sue emissioni totali di CO2 del 21,7%.
Appare chiaro quindi come, in Europa, sia importante diminuire l’emissione di CO2 dovuta ai trasporti.
Come fare?
E’ meglio incominciare dalle cose più semplici.
Come calcolare l’impatto dei mezzi di trasporto che utilizziamo?
Come modificare le nostre scelte in maniera più sostenibile?
CITTA’
Incominciamo dalla nostra quotidianità. Molti di noi vivono in città.
Gran parte degli spostamenti può quindi avvenire con i mezzi pubblici: bus, taxi, metro.
In alternativa, possiamo usare dei mezzi privati: bici, bici elettrica, scooter, moto, auto.
Quanta CO2 emettono i mezzi di trasporto di utilizzo quotidiano?
Questo calcolatore di emissioni, pensato per il percorso casa scuola, ci dà dei valori approssimati abbastanza corretti:
scooter: 73 g/km CO2
motocicletta: 94 g/km CO2
auto elettrica: 43 g/km CO2
auto ibrida: 84 g/km CO2
city car: 110 g/km CO2
auto media: 133 g/km CO2
SUV: 183 g/km CO2
autobus: 69 g/km CO2 per passeggero
treno: 65 g/km CO2 per passeggero
metropolitana 65 g/km CO2 per passeggero
traghetto: 115 g/km CO2 per passeggero
Se pensiamo al percorso casa lavoro, che percorriamo 2 volte al giorno, 5 giorni a settimana, 50 settimane all’anno, ci rendiamo conto di che significato possa avere un decremento percentuale di emissione di CO2.
Ad esempio il mio percorso casa lavoro è di km 4,5.
Quindi 4,5x2x5x50 sono 2250 km all’anno.
Se li percorro in metro le mie emissioni saranno di 146,250 kg all’anno. Se opto per la moto saranno 211,500 kg. Se invece andassi in auto diventerebbero 299,250 kg.
In sostanza, se dall’auto passo alla metro riduco le mie emissioni del 50%.
Meglio ancora, ça va sans dire, muoversi a piedi, in bicicletta, muscolare o elettrica.
E’ chiaro quindi come ogni singolo gesto nostro possa avere enormi conseguenze.
Non sempre questo è possibile. Il percorso casa lavoro potrebbe non essere servito da mezzi di trasporto pubblici efficienti oppure necessitiamo di fare tappe e spostamenti aggiuntivi, muoverci su strade extraurbane o tornare la sera tardi, per cui necessitiamo di un mezzo privato.
Molti di noi utilizzano un mezzo a due ruote. Ci consentono di scavalcare le auto in colonna nel traffico e di parcheggiare ovunque.
Non è una cattiva scelta. Uno scooter nuovo ed efficiente consuma circa la metà di una automobile, e parimenti inquina circa la metà:
http://heavyrider.corriere.it/2014/04/21/inquinamento-a-due-e-a-quattro-ruote-la-miopia-delle-citta/
Attenzione però. I vecchi cinquantini con motore a 2 tempi (la vespa con le marce, lo scarabeo, il sì… nel 2000 le città erano pieni di questi mezzi) inquinano nettamente di più. Negli ultimi 20 anni sono quasi scomparsi dal mercato.
In alcuni casi è necessario muoverci per percorsi interurbani.
Pensiamo a chi vive o lavora in città piccole, con meno scelta tra mezzi pubblici, o a quelle volte in cui ci si deve spostare nel raggio di 1-2 ore di auto.
In questi casi le scelte sono in genere tra auto, bus e treno.
Spesso però, per comodità o per esigenza, la scelta è per l’auto.
AUTO
Guidare un’auto può portarci a muovere un mezzo eccellente come ecosostenibilità (un auto elettrica alimentata ad energia ottenuta da fonti rinnovabili) oppure il mezzo peggiore possibile (un enorme SUV di alta cilindrata a benzina) riguardo alle emissioni di CO2.
Alcune variabili:
1) l’auto che trasporta un solo passeggero riflette solo su questo le emissioni. L’auto che viaggia con più passeggeri invece le divide per tutti gli occupanti (se un auto emette 150g CO2 per km ma gli occupanti sono 3, il peso per ogni passeggero scende a 50g CO2. E’ il vantaggio maggiore dei mezzi di trasporto pubblici, in tema di ecosostenibilità, ed è anche il motivo per cui il car sharing è incentivato).
2) il tipo di auto: un’auto ibrida, un’auto di piccola cilindrata, di piccola massa, emette molta meno CO2 di un’auto di grande cilindrata o di grande massa.
Questo dato può essere consultato liberamente dai listini delle auto in vendita oppure dalla circolare ministeriale al punto 3.
L’acquisto della prossima auto dovrebbe essere fortemente mirato a ridurre le emissioni.
Un consorzio europeo indipendente che testa le prestazioni delle auto è questo:
Questo semplice grafico mette a paragone l’impatto di un’auto a benzina ed elettrica sia nelle fasi di produzione e smaltimento sia in quella di produzione di combustibile ed emissione di CO2 nei gas di scarico:
3) lo stile di guida: una guida fluida, esente da brusche frenate e accelerazioni, con il motore giù di giri e a filo di gas consente di ridurre di circa il 20% le emissioni.
4) in linea di principio, quanto meno carburante consuma un mezzo, tanta meno CO2 emette.
A questa pagina è possibile calcolare l’emissione di CO2 del proprio veicolo conoscendone l’alimentazione ed il consumo medio:
TRENO
Quando è possibile, bisogna viaggiare in treno.
E’ il mezzo che emette meno CO2.
Se non altro, lo leggiamo sul retro dei biglietti del treno (quelle rare volte che non lo compriamo on line).
A questa pagine delle ferrovie dello stato italiane e francesi leggiamo termini di paragone.
Si può notare che, a seconda della fonte, c’è qualche variazione del valore di CO2 emessa per mezzo. Tuttavia in termini di rapporto treno/auto piccola/auto grande/aereo rimangono sostanzialmente inalterate.
Il treno è il mezzo di trasporto su terra più ecosostenibile e la ferrovia ad alta velocità oggi lo rende competitivo per spostamenti anche nel raggio di 1000 km rispetto all’aereo.
AEREO
L’aereo viene indicato come il mezzo in assoluto più inquinante. Questo è vero in termini assoluti.
Questa valida guida dell’agenzia europea per la sicurezza in volo ci mostra che un aeroplano bimotore per un volo di medio raggio, come tutti i voli europei, in fase di crociera, emette 10.000 kg CO2 per percorrere 1.000 km.
Cioè, emette 10 kg di CO2 per km (le auto 100-150 g CO2 per km, a seconda della dimensione).
Trasporta però 150 passeggeri. quindi 10.000 g da dividere per 150.
Però, in fase di decollo l’emissione di CO2 è molto maggiore. Praticamente la fase di decollo equivale a 1.000 km di crociera.
Motivo per cui è da evitare per gli spostamenti su brevi distanze (inferiori a 1000 km) dove il treno è disponibile.
Il problema maggiore, in realtà, è che con l’aereo si percorre in un giorno una quantità di strada che non si percorre in tutti i restanti giorni dell’anno messi insieme.
Con un viaggio intercontinentale verso gli Stati Uniti, andata e ritorno, si percorrono dai 15 ai 25000 km, a seconda delle destinazioni.
Più che l’aereo, dunque, ad essere poco sostenibile, è proprio il trasporto intercontinentale.
A questa pagina leggiamo quante miglia percorre l’aereo che abbiamo preso:
Vacanze sostenibili significa dunque limitare i viaggi di lunga percorrenza a vantaggio di uno spostamento minore e di un soggiorno più lungo.
Concludendo, prendendo a esempio le parole di Jacopo Pasotti nel libro La scienza in valigia, codice edizioni, volare in classe economica in un aereo pieno è più ecosostenibile che fare lo stesso spostamento da soli in un SUV.
Entrambi sono però meno ecosostenibili del treno, anche ad alta velocità.
Entrambi sono però meno ecosostenibili del treno, anche ad alta velocità.
E’ una riflessione che andrebbe fatta sempre, al pianificare di una vacanza.
Questa pagina web ci permette di confrontare, a parità di percorso, le emissioni di auto, treno e aereo:
COMPENSAZIONE
Eppure, anche con la dovuta oculatezza, capita la possibilità di un volo intercontinentale.
Ebbene, potremmo compensare l’eccesso di emissioni di CO2.
Come?
Anzitutto pianificando il nostro spostamento, privilegiando un volo diretto (si limitano i km percorsi e soprattutto le fasi di decollo) oppure compensando riducendo le nostre emissioni nei restanti giorni dell’anno, usando meno l’auto ad esempio, come consigliano gli autori di questi interessanti articoli:
E poi investendo in progetti che comportino una maggiore efficienza energetica nel mondo oppure, semplicemente, piantando alberi, che sono validi catturatori di CO2.
Esempi:
Per finire qualche dato generale sulle emissioni di CO2
I principali stati emittenti di CO2:
Valori di CO2 per ogni stato del mondo:
Nel mondo l’emissione globale di CO2 è in continuo aumento:
I progressi del’UE nella riduzione di emissioni di CO2 il target del 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili è praticamente raggiunto:
Gli sforzi dell’UE per ridurre le emissioni di CO2 da mezzi su ruote:
Bene, spero di aver offerto una buona panoramica sul problema.
Spero di aver fornito i mezzi per prendere una decisione giusta sul mezzo di trasporto che usiamo ogni giorno, in città, in vacanza.
Soprattutto, spero di aver dato spunti di riflessione per un gesto alle cui conseguenze io non avevo mai riflettuto così da quando ho la patente.
In futuro affronteremo il tema delle emissioni di CO2 dalle utenze domestiche.
A presto